Preoccupano le condizioni di salute di Vittorio Sgarbi: cosa è successo al leader politico e sindaco del comune di Arpino.
Anche Arpino, in provincia di Frosinone, è in ansia per le condizioni del critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi il quale è attualmente ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, e in molti si domandano quali siano le reali condizioni di salute. 73 anni a maggio, il controverso leader di Rinascimento, già sottosegretario di stato al ministero della Cultura, è stato eletto primo cittadino di Arpino nel 2023 col 44% dei voti.
Non è questa la sua prima esperienza da sindaco, poiché Vittorio Sgarbi è stato primo cittadino di diversi comuni italiani, a partire dai primi anni Novanta, quando venne eletto sindaco di San Severino Marche, in provincia di Macerata, restando in carica circa un anno. Oggi, i cittadini del comune che attualmente amministra temono per le sue condizioni.
Sgarbi, che in passato ha anche affrontato un tumore alla prostata tra il 2020 e il 2021, ha recentemente parlato della sua attuale condizione in un’intervista, in cui ha rivelato di avere una “condizione morale e fisica” che non riesce a evitare, ovvero la depressione, e l’ha paragonata a un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta, un’esperienza dolorosa che non aveva mai vissuto prima.
Stando a quanto è possibile apprendere in queste ore, la sua malattia, che ha segnato gli ultimi mesi della sua vita, è legata a una grave sindrome depressiva, che lo ha debilitato fisicamente e psicologicamente, portandolo a perdere diversi chili. Da quasi due settimane, la situazione è anche peggiorata, tant’è che si trova nel reparto per pazienti solventi, dove ha smesso di alimentarsi e si è chiuso in se stesso.
Si è arrivati a questa condizione a causa di un periodo davvero molto difficile per Vittorio Sgarbi, che ha visto anche le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura e una serie di indagini su alcune sue operazioni relative a opere d’arte. Il politico ha descritto la malinconia che prova come una ombra mentale, un fantasma che non riesce a scacciare, ma che deve imparare a convivere con esso.
Un’analisi accurata di quanto sta accadendo a Vittorio Sgarbi l’ha data in queste ore uno dei suoi più cari amici, lo scrittore Marcello Veneziani, in un vero e proprio appello lanciato dalle colonne del quotidiano La Verità, in cui riprende una delle espressioni più note del critico d’arte e lo esorta: “Alzati e cammina, capra!”. Per Veneziani, “chi come lui è un cultore del bello, non può rinunciare a vivere”.
Per Veneziani, la sua malattia è figlia di un universo mentale che si è ristretto, mettendo in evidenza l’illusione di essere stato in grado di “cavalcare il mondo”. Questa condizione ha portato a un atteggiamento sempre più autodistruttivo, dove l’io di Sgarbi, una volta grande e invincibile, si è ridotto a uno spazio angusto di sofferenza.
Al contempo, come ha rilevato sempre Veneziani in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ricalca lo stesso appello fatto in precedenza, c’è la convinzione da parte dello scrittore che Vittorio Sgarbi possa risorgere, come già accaduto in altre circostanze della sua vita, ritrovando la forza per riprendersi e affrontare una nuova fase della sua esistenza.
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