Stando ad alcune voci circolate sul web nelle ultime settimane, la Legge di Bilancio avrebbe introdotto Quota 89, una nuova forma di pensionamento anticipato: tutta la verità.
Tra le misure inserite dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio, approvata a fine dicembre ed in vigore dallo scorso 1° gennaio, rientra anche la proroga per il 2025 delle varie forme di pensionamento anticipato, come Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
Da settimane si parla anche dell’introduzione di un particolare meccanismo per lasciare il lavoro prima di raggiungere i requisiti previsti per la pensione di vecchiaia: Quota 89. Quest’ultima, però, non rappresenta una vera e propria nuova modalità di pensionamento flessibile, ma è stata utilizzata la dicitura “Quota 89” per una modalità di pensionamento già esistente per la quale, attraverso l’ultima Manovra, sono state introdotte solo delle modifiche. Capiamo, nei prossimi paragrafi, di quale si tratta e quali sono i requisiti per accedere.
L’ultima Legge di Bilancio, contrariamente a quanto circola di recente sul web, non ha introdotto nuove forme di pensionamento anticipato, ma confermato quelle già in vigore in passato, come Opzione Donna, Quota 103 e Ape Sociale.
In queste settimane, difatti, si è parlato della cosiddetta “Quota 89”, ma questa dicitura non è altro che un nome utilizzato per la pensione anticipata contributiva, una forma di pensionamento flessibile già esistente in passato e confermata, ma con delle modifiche, per il 2025. Il nome “Quota 89” deriva semplicemente dalla somma dei requisiti necessari per accedere al meccanismo: almeno 64 anni di età e 25 anni di anzianità contributiva, maturata a partire dal 1° gennaio 1996.
Oltre a quelli indicati nel paragrafo precedente, per accedere alla pensione anticipata contributiva è necessario aver maturato anche un assegno di importo pari ad almeno tre volte quello previsto per l’Assegno Sociale, fissato per il 2025 a 538,68 euro. Il richiedente, dunque, deve aver maturato un assegno pensionistico non inferiore a 1.616,04 euro.
Tale requisito scende a 2,8 volte l’Assegno sociale (circa 1.508 euro) per le lavoratrici madri di un figlio ed a 2,6 volte l’Assegno sociale (circa 1.400 euro) per le lavoratrici madri di due o più figli. Tutti i requisiti appena elencati devono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2025.
Nella Legge di Bilancio 2025 sono state introdotte, come abbiamo già detto, delle modifiche per la pensione anticipata contributiva. Nello specifico, per quanto riguarda il raggiungimento del requisito economico, il calcolo può essere effettuato anche sommando il rendimento di un fondo pensione.
Anche il requisito contributivo è stato modificato: sino allo scorso anno erano necessari 20 anni di contributi maturati a partire dal 1° gennaio 1996, mentre dal 2025 è fondamentale aver maturato un’anzianità contributiva di 25 anni. Dal 2030 questa soglia salirà ancora passando a 30 anni, così come quella prevista per il requisito economico: il richiedente dovrà aver maturato un importo di pensione pari ad almeno 3,2 volte l’Assegno sociale.
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