Una truffa, che sfrutta il nome della Polizia Postale, è stata segnalata dalle autorità: come riconoscere la frode ed i consigli per difendersi.
Nuove truffe vengono segnalate quasi quotidianamente dagli utenti, ma anche dalle forze dell’ordine e dai vari enti. Queste frodi messe in atto dai criminali, purtroppo, diventano sempre più difficili da individuare per i cittadini considerati gli escamotage e gli strumenti utilizzati dai malintenzionati.
Di recente, la Polizia Postale ha lanciato l’allarme sul diffondersi nel nostro Paese di un nuovo tentativo di phishing tramite cui i malviventi cercano di estorcere denaro o entrare in possesso dei dati sensibili delle vittime per poi utilizzarli per scopi illeciti. Le forze dell’ordine hanno fornito anche dei consigli per difendersi da questi raggiri molto insidiosi e tra i più diffusi.
Tra le truffe più diffuse e pericolose rientra il phishing, si tratta di un escamotage che ha come obiettivo quello di estorcere dati sensibili, soprattutto quelli di conti correnti o carte di credito, o denaro. In questo caso, i criminali per entrare in possesso di tali informazioni si spacciano per enti, aziende o forze dell’ordine.
La Polizia Postale ha segnalato una frode che sta colpendo numerosi cittadini i quali hanno ricevuto false email che simulavano convocazioni giudiziarie per presunti reati di pedopornografia. Come riporta la redazione de Il Mattino, i criminali sfruttano il nome del Capo della Polizia, che in questo caso viene indicato come direttore di un presunto “Reparto cybercrime“, e utilizzano loghi istituzionali e linguaggio burocratico per raggirare la vittima e spingerla a rispondere tempestivamente. In particolare, nel messaggio viene chiesto all’utente di rispondere entro 72 ore per evitare l’arresto e l’iscrizione in un fantomatico “Registro dei delinquenti sessuali”. Assecondando tale richiesta, i criminali, a quel punto, chiedono una somma di denaro per evitare le conseguenze appena descritte.
Le forze dell’ordine, che già in passato avevano segnalato truffe di questo tipo, hanno invitato gli utenti a prestare particolare attenzione ricordando che nessuna autorità contatterà mai direttamente i cittadini via email richiedendo dei pagamenti in denaro per evitare l’arresto o altre conseguenze penali. In questo caso, dunque, è bene ignorare la comunicazione e, soprattutto, non fornire mai alcuna informazione sensibile. Inoltre, la Polizia Postale ha ricordato di non aprire o scaricare mai alcun allegato presente nelle email che potrebbero contenere malware in grado di infettare smartphone e computer e utilizzati dai criminali per entrare in possesso di informazioni sensibili.
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